Marcel è sposato con Jeanne, hanno una figlia ed è in arrivo un bebè. Abitando in Francia sul confine belga devono fuggire all'invasione dei tedeschi. Saliranno su un treno di profughi ma separati. Marcel conoscerà Anna e con lei vivrà fino al ritrovamento di moglie e figli.
150 pagine non sono molte da leggere, più difficile è metabolizzare questa storia di dolore e egoismo. Ma possibile che tutti gli uomini francesi del 900 si siano sposati con donne insipide e che non amano? Da un punto di vista capisco Marcel: un evento così traumatico porta a vivere in una bolla, sospeso nel tempo. E in quella bolla tutto è reale e irreale. Da un altro punto di vista lui è egoista e immaturo il che mi fa arrabbiare molto.
Storia che centra il bersaglio come tutti quelli ho letto di Simenon.
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