Georges Simenon - La Camera azzurra
Andrée ama Tony, il suo amante. Entrambi sono sposati e lei non vede l'ora che lui sia solo suo. Il dramma inizia il 2 agosto, quando, dopo un incontro, gli chiede cosa sarebbe disposto a fare per realizzare la folle idea. Simenon ci racconta la storia di una passione vorace e devastante che non arretra davanti a nulla. Nemmeno davanti a un doppio delitto.
Romanzo crudo in cui sono odiosi entrambi i protagonisti o, per dirla meglio, tutti i personaggi descritti. Tony l'italiano, lo straniero, per aver pensato con il "cavallo dei pantaloni", Andrée perché folle, malata di un amore malato, la madre del defunto perché poteva salvare Tony ma non l'ha fatto, la moglie di Tony perché docile, insipida e remissiva. Mi è sembrata la fiera del volgare e dell'assurdo come assurda è la situazione venutasi a creare.
Quindi, è una storia magistrale perché evoca dal profondo tutti i sentimenti e le repulsioni giuste, almeno per quanto mi riguarda.
Terzo libro di Simenon che leggo e sicuramente ne arriveranno altri
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