Ogni giorno in America, il paese più ricco del mondo, sempre più persone si trovano a dover scegliere tra pagare l'affitto e mettere il cibo in tavola.
Saggio o racconto d'inchiesta della Bruder, giornalista che si occupa di sottoculture e questioni sociali. Per scrivere Nomadland ha vissuto per mesi in un camper, documentando la vita degli americani itineranti che hanno abbandonato la loro casa per vivere la strada a tempo pieno, unica via per non essere travolti da un'economia sempre più precaria, nella completa assenza di un welfsre state.
L'America non è nuova al nomadismo: già durante la Grande Recessione degli anni 30 "le roulotte entrarono per la prima volta nella produzione di massa" . Persone che non volevano più vincoli di affitto e diventate libere. Ma il sogno rimaneva unico: ritornare a possedere una casa e ritornare nei ranghi che la società impone. Con la crisi del 2008 moltissimi si ritrovano senza lavoro, senza la possibilità di onorare i debiti e così scelgono di essere workemper, una forza lavoro soprattutto over 50/60 che con un'ottica ottimistica accetta lavori da colossi della vendita online a costo minimo salariale e senza alcun tipo di assistenza.
"Ho trovato la mia gente: un gruppo raffazzonato di disadattati che mi hanno circondato con amore e accettazione. Per disadattati non intendo perdenti o sbandati. Erano intelligenti, compassionevoli, laboriosi americani a cui è caduta la banda dagli occhi. Dopo una vita a rincorrere il Sogno Americano, sono arrivati alla conclusione che non era altro che un gigantesco imbroglio".
Seguiamo quindi la vita di Linda e del suo sogno da ultrasessantenne: comprare un terreno dove costruire una Earthship. Incontriamo persone uniche che si danno una mano, che comunque devono "sopravvivere" per vivere, quando da noi, parlo di Italia, la pensione arriva come dovuta. Li di dovuto non c'è nulla, poiché contanto più le cose che le persone.
Libro profondamente ottimista e empatico senza scadere nell'ovvio. Imprescindibile per lo spaccato di America.
Nessun commento:
Posta un commento